Il 26 settembre è entrata in vigore in tutta Europa una nuova normativa, nell’ambito dell’ efficienza energetica, volta a modificare l’etichettatura energetica e le misure di Ecodesign dei prodotti di climatizzazione invernale e degli scaldacqua fino ad una certa potenza.
Ad interessare questa riforma sull’efficienza energetica sono pertanto caldaie, pompe di calore, impianti di cogenerazione e scaldacqua tradizionali, solari e a pompa di calore; vale a dire tutti quei prodotti per il riscaldamento degli ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria fino a 70 kilowatt di potenza nominale e i bollitori con volume fino a 500 litri.
Questa nuova normativa in ambito di efficienza energetica mira a far sì che ogni prodotto abbia una nuova etichetta energetica, riportante le caratteristiche di efficienza, con una scala dalla A alla G, che ci indichi il consumo del singolo apparecchio, la potenza sonora e altri parametri di confronto.
L’etichetta dovrà inoltre essere esposta chiaramente presso il punto vendita, sui siti internet, sul materiale promozionale, sui listini e su tutte le offerte commerciali.
Saranno inoltre introdotti nuovi parametri di progettazione ecocompatibile dei prodotti, con requisiti prestazionali più restrittivi necessari per avere la marcatura Ce e poterli distribuire liberamente nell’ambito europeo.
Quella che sta per arrivare non è quindi una semplice svolta nel panorama dell’efficienza energetica, legata solamente alle persone o alla collettività che potrà finalmente avere sotto controllo i propri consumi e quindi il peso delle proprie bollette, ma anche un vero e proprio salto di qualità per il comparto della termoidraulica, il cui settore in Italia occupa circa 11.500 addetti e fattura oltre 2.000 milioni di euro.
Tutto il mercato dovrebbe giovare di questa nuova strada verso l’efficienza energetica.
Basti pensare infatti che l’80% dei consumi domestici in Italia è dovuto al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria e che semplicemente attraverso una sostituzione della caldaia tradizionale e della contestuale messa a punto del sistema di termoregolazione si arriverebbe ad un risparmio dal 20 al 30%.
Un progetto dunque che mira a far diventare i cittadini consumatori consapevoli, grazie alla divulgazione di una cultura dell’efficienza energetica, del legame con i professionisti del settore, della formazione rivolta a cittadini e non, e di quanto peso abbiano le loro scelte sull’ambiente e la società tutta.