Climatizzatore e benessere: climatizzatore Health

Climatizzatore e benessere: quando parliamo di climatizzatore la prima cosa che ci viene in mente è l’aria fresca. Ma, in realtà, il climatizzatore non è solo uno strumento per combattere il caldo estivo. Climatizzatore è anche salute.

Eppure la congiunzione che esiste fra climatizzatore e benessere, pur se strettamente legata, spesso non viene presa in considerazione al momento della decisione d’acquistare o meno il climatizzatore. Questo perché ci si dimentica che ciò che respiriamo, nel clima estivo, ma anche in quello invernale, non è semplicemente aria, ma ci sono anche lo smog prodotto dall’inquinamento e i pollini della fioritura in primavera, che conducono spesso a  difficoltà respiratorie, allergie e malattie che sempre più colpiscono le persone.

Per tale motivo è importante, quando si sceglie d’istallare un nuovo apparecchio, ricordare che climatizzatore e benessere sono un binomio importante non solo per il ricambio d’aria della casa, ma anche per noi che l’abitiamo.

A tale scopo oggi, sul mercato, possiamo trovare alcuni climatizzatori di ultima generazione in grado di bloccare allergeni e gas inquinanti, con sistemi che permettono di creare  un clima personalizzato all’interno della propria abitazione. È così possibile regolare ventilazione, umidità e temperature, sempre tenendo conto del risparmio energetico, per non gravare sulla sostenibilità del pianeta.

Climatizzatore e benessere: Health

Prefiggendosi quindi l’obiettivo di purificare l’aria allo scopo di migliorare la salute, al fine di vivere in un ambiente dove l’aria è pura e sana, facendo quindi leva sull’importanza di un utilizzo coscienzioso del climatizzatore e del benessere che quest’ultimo può apportare alla salute della persona, nell’ultimo periodo, sul mercato, è stato presentata una macchina che cerca di rispondere a queste precise esigenze.

Parliamo del climatizzatore Health, realizzato allo scopo di rinfrescare, deumidificare e pulire l’aria anche quando l’apparecchio è spento, grazie ad un controllo della temperatura e dell’umidità, che ne riattivi le funzionalità in caso di bisogno. Il programma di sanificazione da allergeni ha una durata di circa 1 h 30’ e si arresta automaticamente.

Prodotto dalla Mitsubishi Heavy Industries, sintesi tra efficienza, tecnologia e silenziosità, Health è un climatizzatore dall’elevata efficienza energetica. Perfetto connubio fra climatizzatore e benessere, questo apparecchio oltre all’eliminazione degli acari, è specializzato nella sanificazione automatica da muffe.

Tramite la funzione “Clean”, infatti, Health è in grado di autopulirsi al fine di prevenire la formazione e la proliferazione della muffa e degli odori sgradevoli che provoca.

Progettato per essere usato sia per rinfrescare che per riscaldare, il climatizzatore Health è in grado di funzionare perfettamente con temperatura esterna fino a -15° C.

Sanificazione del condizionatore

Abbiamo spesso parlato dell’importanza di una buona manutenzione perché il nostro climatizzatore o condizionatore entri in funzione nel momento del bisogno, quando cioè l’estate esplode e, con le sue giornate assolate, porta con sé anche il caldo e l’afa.

Ma la manutenzione di un condizionatore non ci interessa solamente per la temperatura che il macchinario sa produrre, bensì anche per la pulizia dell’aria che rivolge agli ambienti domestici.

Prima che il condizionatore vada a refrigerare gli ambienti, infatti,  l’aria passa attraverso dei filtri che servono a trattenere polveri ed impurità nocive e che potrebbero causare danni alla salute, soprattutto ai soggetti allergici, se respirate.

Per tale motivo il primo e principale compito di una di queste macchine è piuttosto quello di purificare e rinfrescare l’ambiente e per farlo è necessario, prima della sua accensione, che si sia effettuata una sanificazione del condizionatore.

Operazione da svolgere fondamentalmente ogni anno e prima che arrivi la stagione calda, la sanificazione del condizionatore  va ad agire sulla riduzione dei batteri che rimangono all’interno dei filtri presenti nella macchina. Smog, polline e polvere vengono infatti solitamente raccolti dai filtri del condizionatore che li trattiene. L’utilizzo prolungato e continuativo della macchina, così come l’inquinamento esterno che dalla stessa viene combattuto, portano i filtri ad un consumo maggiore e, pertanto, alla necessità di interventi di manutenzione periodici.

La sanificazione del condizionatore, disciplinata da un decreto legge del 9 aprile 2009, indica come nocivi quei macchinari dove l’operazione non è stata eseguita. Tale decreto legge prevede pertanto l’obbligo legale di compiere la sanificazione del condizionatore almeno ogni due anni.

La stessa operazione di sanificazione, inoltre, deve avvenire rispettando determinati dettami che ne certifichino il buon esito.

Affinchè ciò avvenga è importante  l’utilizzo di determinati detersivi e prodotti che non compromettano il macchinario e che garantiscano la pulizia e la sterilizzazione dei filtri, del canale di condensa e delle batterie di scambio termico. Inoltre, successivamente, può essere collocato nella canaletta di condensa stessa, un disinfettante solido a lento rilascio che assicuri la sanificazione del condizionatore tra un intervento e l’altro.

Malgrado simili operazioni possano essere effettuate anche dal singolo acquirente, è sempre bene rivolgersi a personale competente per la sanificazione del condizionatore, che certifichi l’efficacia di un simile intervento.

In questo modo sarete certi che la sanificazione abbia avuto successo ma, soprattutto, di respirare aria pulita, oltre che fresca, che vi accompagni per tutta l’estate.

Sostituire il vecchio climatizzatore

La presenza di un condizionatore a casa è ormai diventata una necessità per quanti, con l’arrivo della bella stagione, soffrono l’eccessivo caldo. Ma cosa accade quando, dopo anni di eccellenti prestazioni, giunge il momento di sostituire il vecchio climatizzatore?

E cosa, quando, seppur funzionante, non troviamo più sul mercato il gas che ci occorre per ricaricarlo?

Niente panico, non occorre; sono cose che possono capitare. Soprattutto sostituire il vecchio climatizzatore, adesso, non è semplicemente una necessità del caso, ma anche un dovere.

Con il Regolamento (CE) 1005/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 Settembre 2009, l’Europa ha infatti bandito il refrigerante R-22 presente in molti modelli di climatizzatore istallati prima del 2001.

Sostituire il vecchio climatizzatore è quindi una necessità? In questo caso si.

Il gas R-22, infatti,  una volta rilasciato nell’aria, rilascia, attraverso il contatto con i raggi ultravioletti del sole, cloro nella stratosfera. Il cloro reagisce con l’ozono riducendone la quantità e questo causa un ulteriore assottigliarsi dello strato di ozono, permettendo ai raggi ultravioletti nocivi di raggiungere la superficie terrestre causando una serie di problemi ambientali e sanitari.

La norma che prevede l’eliminazione del R-22 avrà quindi ripercussioni su tutti i sistemi R-22 ancora in uso, portandovi a sostituire il vecchio climatizzatore con uno nuovo. Il cambio, ovviamente, non deve avvenire nell’immediato, ma sarà un processo per forza di cose graduale ed inesorabile dato che il gas sarà eliminato completamente dal mercato e gli impianti che ne facevano uso, pertanto, non potranno più essere mantenuti.

Ricordatevi che sostituire il vecchio climatizzatore, inoltre, non è un’operazione di poco conto. È sempre bene affidarsi a personale estremamente competente poiché effettuarla comporta avere maggiori nozioni tecniche della sola fase di montaggio. Si tratta non soltanto del semplice caso in cui si debba sostituire il vecchio climatizzatore e con esso tutte le tubature esistenti, ma anche nel caso in cui si vogliano lasciare le vecchie tubature per far funzionare il nuovo climatizzatore. In queste circostanze è necessario il lavaggio delle tubazioni con azoto e liquido apposito, per togliere i residui oleosi contenuti nel vecchio gas ed eventuali impurità.

In conclusione sostituire il vecchio climatizzatore rappresenta un vantaggio per tutti: in termini economici, ecologici e di comfort. I nuovi sistemi di climatizzazione infatti, grazie alle moderne tecnologie, risultano essere meno incisivi sulla bolletta, meno nocivi per l’ambiente, più silenziosi e più facilmente regolabili.

Meglio cambiare no?

Progettare un impianto di climatizzazione

Progettare un impianto di climatizzazione

Quando l’estate bussa alla nostra porta e le temperature iniziano a salire, si cerca sempre di farsi trovare preparati. Fuori casa, ma soprattutto dentro casa. La scelta del sistema di climatizzazione che più si adatti alle esigenze di chi lo sceglie ed all’ambiente in cui sarà disposto, è quindi la priorità di molti. Ma ben pochi sanno quanto veramente comporti progettare un impianto di climatizzazione. Non si tratta, infatti, semplicemente dell’istallazione di uno strumento nei luoghi che vogliamo rinfrescare, ma un lavoro di precisione e di studio che parte da molto prima. Parte dalla misurazione e valutazione degli ambienti, dalla temperatura che si vuole raggiungere, dalla potenza o il consumo che ne può scaturire.

Progettare un impianto di climatizzazione non è quindi operazione da pochi minuti, poiché un’operazione troppo affrettata o superficiale condurrebbe a risultati insoddisfacenti sia in termini di efficienza che di efficacia dell’impianto.

Progettare un impianto di climatizzazione: l’ambiente

Nel progettare un impianto di climatizzazione si devono, come abbiamo già accennato, studiare gli ambienti sui quali si intende operare. La superficie delle varie stanze, i metri quadri o il volume, ed ovviamente la potenza dell’apparecchiatura che si vuole utilizzare che varierà a seconda delle misure prima indicate. Importante per eseguire un corretto calcolo della potenza del condizionatore è la valutazione delle pareti. Il loro spessore ed il materiale con cui sono fatte può influire positivamente o negativamente sulla disposizione e sul funzionamento del condizionatore. Infine, si deve ricordare che a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche degli ambienti, è possibile progettare un impianto di climatizzazione centralizzato o autonomo.

Progettare un impianto di climatizzazione: l’apparecchio

Per progettare un impianto di climatizzazione efficiente si deve tener conto non solo della potenza del condizionatore che si vuole istallare, ma anche del consumo degli apparecchi presenti in casa, o nella stanza, soprattutto quegli elettrodomestici che risultano sempre attivi, come frigoriferi e congelatori. È importante infatti  non generare un carico superiore a quello previsto dal proprio contatore. Per non gravare troppo sulla bolletta è sempre consigliabile scegliere elettrodomestici di classe A o superiore, che garantiscano, quindi, il minor impatto possibile sul nostro sistema elettrico.

Progettare un impianto di climatizzazione: la sicurezza

Progettare un impianto di climatizzazione che sia davvero funzionante vuol dire scegliere, infine, condizionatori o, in generale, apparecchiature che siano a norma e quindi che possiedano il marchio di qualità IMQ e quello CE dell’Unione Europea. Poiché la resa ottimale è importante se ottenuta in totale sicurezza!

Ricarica dei condizionatori e manutenzione

Manutenzione e ricarica dei condizionatori

Con l’estate alle porte e le giornate di sole che possono da un giorno all’altro sorprenderci per le loro alte temperature, farci trovare impreparati non è possibile. Ecco perché è sempre importante, ogni anno, eseguire una preventiva manutenzione ed una ricarica dei condizionatori installati a casa.

Il funzionamento corretto dei condizionatori crea benefici non solo nell’ambiente domestico durante il periodo estivo, ma anche nella spesa della casa.

Manutenzione e ricarica dei condizionatori: la pulizia

Come ogni macchinario, anche il condizionatore, può essere soggetto a diversi tipi di mal funzionamento. È importante quindi, prima di utilizzarlo, eseguire una manutenzione di routine. Da svolgersi prima della ricarica dei condizionatori, la manutenzione comporta la pulizia e l’eventuale sostituzione del filtro dell’aria, la pulizia del canale del vaporizzatore e del condensatore. Vanno inoltre controllate eventuali formazioni di detriti sulle ventole o ostruzioni che possano compromettere il corretto funzionamento dell’apparecchio.

Manutenzione e ricarica dei condizionatori: cambio gas

Pur svolgendo una manutenzione ordinaria del vostro apparecchio può accadere che il gas che scorre nel circuito si consumi, anche più in fretta del solito.  In linea teorica si potrebbe affermare che un impianto di condizionamento non dovrebbe mai aver bisogno di una ricarica, ma è altrettanto vero che  nell’eventualità esistessero delle perdite, per legge, è vietato non effettuare riparazioni. Per questo motivo è importante controllare l’apparecchio almeno una volta l’anno.

Inoltre la ricarica dei condizionatori è una delle principali opere di manutenzione da svolgersi sulle proprie apparecchiature. È noto infatti che buona parte dei climatizzatori, quelli più utilizzati, funzionino grazie a un gas che, circolando nei circuiti interni, raffredda o riscalda l’aria presente nella stanza, in base alle impostazioni definite. Il gas, tuttavia, deve essere periodicamente reinserito.

Taluni consigliano una periodica valutazione del gas ogni due anni, ma ciò che davvero risulta importante è sapere a chi rivolgersi quando se ne ha bisogno.

Effettuare la semplice ricarica dei condizionatori non è difficile. Ed affidarvi ad un esperto che sappia valutare anche l’eventuale presenza di perdite,  sarà per voi un beneficio. Infatti  quando la perdita del gas è superiore alla norma, la causa è sempre da imputarsi ad un qualche microforo presente nella tubazione e pertanto non è sufficiente effettuare una ricarica dei condizionatori, ma va individuato il foro da cui proviene la perdita e riparato.

Il tecnico specializzato saprà non solo effettuare la riparazione, ma consigliarvi anche sulla migliore manutenzione da eseguire .

Il design del condizionatore

Anche l’occhio vuole la sua parte! E nell’ambito dei condizionatori questa massima non può mancare. Presente in quasi tutte le abitazioni o uffici, il condizionatore sta diventando un vero e proprio elemento d’arredo, e per questo è importante, al momento di operare una scelta, riuscire ad immaginare il luogo in cui l’apparecchio andrà posizionato e scegliere il prodotto che meglio si adatti all’arredamento della stanza. Il design del condizionatore gioca quindi un ruolo fondamentale nella scelta che effettuerete.  Puntare su un  modello dalle linee raffinate ed eleganti, per personalizzare ciascun ambiente e creare un’atmosfera di benessere in tutta la casa, vi porterà a valutare nel mercato quali, fra i modelli esistenti, più si avvicinano alle vostre esigenze. Se al contrario ciò che vi interessa è la solidità di un apparecchio che garantisca ottime prestazioni e linee classiche, il design del condizionatore che vorrete acquistare sarà tradizionale, sia nelle forme che nei colori. Noi, di seguito, vi forniamo un esempio d’entrambi.

Il design del condizionatore: tradizionale o innovativo?

Uno degli migliori esempi di innovazione in termini di design del condizionatore ci viene offerto dalla Mitsubishi Electric. Donando alla sua già nota generazione di climatizzatori dalle altre prestazioni in termini di confort e sicurezza, nuove linee dalla forte personalità. Parliamo del modello Kirigamine. Nei colori nero lucido, argento satinato e bianco, questo condizionatore ha  ottenuto il prestigioso riconoscimento IF Product Design Award 2011 nella categoria “buildings  air conditioning and temperature control technology”. Il design del condizionatore Kirigamine, minimale ed elegante,  grazie alle sue dimensioni compatte si adatta ai diversi gusti nella scelta degli interni.

Dotato inoltre del sistema di regolazione DC Inverter e all’accurata progettazione dei componenti utilizzati, Kirigamine ZEN riesce ad unire l’eleganza dell’arredamento ad un comfort elevato con bassi consumi.

E se non si vuole puntare sull’estetica  o si desidera la “classicità”?

Compatto nelle dimensioni, discreto nell’aspetto, di colore bianco e adatto a ogni ambiente, se questo è ciò che cercate nel design del condizionatore per la vostra abitazione, il modello Mitsubishi MSZ-SF è ciò che fa per voi.  Con le sue 6 potenze differenti, la massima silenziosità unita all’efficienza energetica di ultima generazione, comprese le funzioni di filtrazione dell’aria per eliminare cattivi odori, batteri, virus e allergeni, questo modello di condizionatore vi aiuterà ad affrontare i caldi giorni estivi. Attraverso il timer che regola accensioni e spegnimenti, inoltre, potrete regolare le temperature nel corso della giornata.

Condizionatori Mitsubishi e ambiente

Migliorano il nostro stile di vita, ci aiutano ad affrontare il periodo di caldo in ogni ora della giornata, ci accompagnano in ogni stanza della nostra casa. E sono un esempio concreto  non solo di efficienza tecnologica ma, soprattutto negli ultimi anni, anche di efficienza energetica.  Parliamo dei condizionatori Mitsubishi. 

Stime dei passati anni hanno confermato che più del 50% dei consumi elettrici all’interno di un’abitazione si può attribuire agli elettrodomestici , e, così come i frigoriferi, i forni o le lavatrici, anche i condizionatori fanno parte di quella gamma di strumenti volta a facilitare la vita delle persone, ma con un forte impatto ambientale.

Per chi può essere considerato un leader all’interno del mercato di apparecchiature elettriche ed elettroniche, tale fattore non può non essere considerato.

Sulla base del decreto 2037/2000/CE che ha sancito il bando dei refrigeranti HCFC (R22) in forma vergine dal 1/1/2010, in caso di guasto di un condizionatore o anche solo di fuga di refrigerante, l’apparecchio deve essere sostituito. I condizionatori Mitsubishi non diventano quindi semplicemente una valida alternativa, ma anche una risposta immediata al problema ambientale.

Ciò perché l’azienda si prefigge obiettivi a medio e lungo termine in quest’ambito.

Innanzitutto grazie allo sviluppo di una nuova tecnologia che consente, in caso di sostituzione del vecchio elettrodomestico con un uno dei condizionatori Mitsubishi,  il riutilizzo della tubazione esistente, è possibile risparmiare sui tempi, sui costi di installazione, sul materiale nel massimo rispetto dell’ambiente. Inoltre sarà possibile godere sin da subito di innumerevoli benefici quali consumi elettrici ridotti, una migliore filtrazione dell’aria, minore impatto acustico e detrazioni fiscali.

Ma l’impegno per l’ambiente che l’utilizzo dei condizionatori Mitsubishi comporta non finisce qui.

Con il  motto “Changes for the Better”, l’azienda, è alla ricerca di continui miglioramenti e modifiche per le proprie apparecchiature, in grado di rispettare sempre al meglio l’ambiente.

Ecco perché i condizionatori Mitsubishi, come ogni altro prodotto dell’azienda, sono inseriti all’interno di un più grande contesto Eco Changes  per un domani sempre più verde: Environmental Vision 2021.

Tale programma si prefigge di raggiungere entro il 2021, data in cui cade il centenario della fondazione dell’azienda, risultati significativi in ambito ambientale, andando a contribuire in modo effettivo ed efficiente alla salvaguardia del pianeta Terra e della sua popolazione attraverso il raggiungimento di alcuni punti cardine:

• Creare una società basata sul riciclo

• Prevenire il riscaldamento globale

• Promuovere la coscienza ambientale

• Garantire l’armonia con la natura

Condizionatori in condominio. Cose da sapere prima dell’installazione

Non è un segreto che l’installazione di condizionatori in condominio possa rappresentare motivo di attrito per quanti abitino nel palazzo in questione. Eppure, di pari passo, è alto il numero delle abitazione private in cui viene istallato un condizionatore. Come rendere dunque conciliabili queste due realtà che sembrano così distanti l’una dall’altra? La risposta in verità è semplice! Riuscire ad ottenere dei condizionatori all’interno del condominio, infatti,  richiede la conoscenza e l’applicazione di alcune regole, nel rispetto degli altri condomini.

Condizionatori in condominio: la zona del condominio

Innanzitutto bisogna conoscere la zona del condominio interessato ed il regolamento vigente nel condominio stesso. La normativa, infatti, cambia, se l’istallazione dei condizionatori in condominio deve avvenire o meno in un’abitazione posizionata in una zona storica o di interesse storico, paesaggistico.  La legge di base prevede che l’installazione del condizionatore sia consentita ad ogni utente che ne faccia richiesta, lungo la parete perimetrale di sua pertinenza, senza necessariamente far domanda all’assemblea condominiale, purché non si tratti di un palazzo di interesse storico-artistico o il regolamento condominiale ponga divieti in tal senso.

In tali casi l’istallazione di condizionatori in condominio sarà possibile solo previa convocazione ed approvazione dell’assemblea condominiale e, ai sensi dell’art. 22 d.P.R. n. 380/2001, soggetta a segnalazione certificata di inizio di attività (S.C.I.A.) .

Condizionatori in condominio: l’estetica del palazzo

Un ulteriore punto da conoscere quando si decidere di istallare condizionatori in condominio riguarda l’estetica dell’edificio, vale a dire il rispetto ed il mantenimento di tutte quelle che sono le linee e le strutture che caratterizzano l’edificio stesso, senza andare ad interferire con la sua fisionomia di base.

 La violazione dell’estetica architettonica  viene quindi  a verificarsi ogni volta che si vanno a realizzare opere che cambiano l’aspetto originario del condominio, anche soltanto in singole unità o limitati elementi. Per tale motivo è importante sincerarsi, nell’istallare condizionatori in condominio, che il modello scelto sia conforme all’estetica del palazzo nelle dimensioni e nei colori.

Condizionatori in condominio: inquinamento acustico

È infine bene ricordare che l’istallazione di condizionatori in condominio non deve arrecare danni acustici ai vicini dell’appartamento. Ovviamente ogni condizionatore produce un certo quantitativo di rumore che, tuttavia, è tollerato e normale. Ma qualora le emissioni dell’apparecchio dovessero superare la normale soglia di tolleranza, cioè superiori ai tre decibel, andando ad arrecare disturbo ai vicini, questi potranno far ricorso ad un giudice che obblighi il proprietario del condizionatore all’insonorizzazione dell’apparecchio o, in casi più gravi, alla rimozione dello stesso.

Impianto di climatizzazione per la casa. Meglio tradizionale o canalizzato?

Il bisogno di scegliere un impianto di climatizzazione per la casa, che sia essa di piccole o grandi dimensioni è una necessità reale. Con l’arrivo dell’estate, soprattutto, tale bisogno diviene impellente.

In questo panorama la tecnologia moderna ci offre differenti soluzioni, dandoci la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di apparecchiature: condizionatori, climatizzatori, deumidificatori, purificatori d’aria o apparecchi di climatizzazione completi.

Ma quale fra di essi sono i migliori?

Quale impianto di climatizzazione per la casa può rispondere in modo più efficace alle nostre esigenze?

Impianto di climatizzazione per la casa. Tradizionale e canalizzato a confronto

Il primo punto su cui ci si sofferma nel confronto volto alla scelta di un impianto di climatizzazione per la casa, riguarda l’ambiente del nostro intervento.

Per quanti possiedano un ambiente piccolo, di poche stanze, la soluzione tradizionale è di certo la più semplice ed economica. Un sistema tradizionale, infatti,  è dotato della funzione di raffreddare e deumidificare l’ambiente, assolvendo perfettamente ai vostri bisogni.

Per quanti, al contrario, possiedono un’abitazione di grandi dimensioni, con più ambienti o stanze che si sviluppano su più piani, la scelta di sistema di condizionamento canalizzato è ideale poiché quello tradizionale non arriverebbe a rinfrescare tutti i locali in maniera ottimale.

Per quanto la funzione dei due condizionatori sia di base la medesima, ciò che li differenzia è il modo di utilizzare l’aria durante il processo di refrigerazione. Nell’impianto di climatizzazione per la casa canalizzato, infatti, l’aria viene appunto canalizzata lungo un percorso tracciato e fuoriesce dalle fessure collocate in ogni locale dell’abitazione, permettendo una distribuzione omogenea dell’aria  in tutte le sue parti.

Un’ulteriore differenza è a livello estetico. L’ impianto di climatizzazione per la casa  tradizionale infatti necessita che ogni ambiente abbia istallata una sua unità che sia a parete o soffitto, per la distribuzione dell’aria. L’impianto canalizzato invece necessita dell’istallazione di un solo apparecchio di potenza maggiore all’interno di una zona controsoffittata, mentre ogni ambiente deve essere dotato di apposite griglie per la fuoriuscita dell’aria climatizzata. Questa seconda tipologia di impianto di climatizzazione per la casa, tuttavia, richiede un costo iniziale superiore all’acquisto di un condizionatore tradizionale ed ovviamente di  opere murarie per creare le basi per la canalizzazione del sistema di condizionamento.

 

Condizionatore solo freddo. I perché di una scelta

Condizionatore solo freddo: funzionamento

Con il sopraggiungere della bella stagione, l’idea di poter utilizzare un condizionatore solo freddo per rinfrescare e deumidificare l’aria nell’ambiente della propria abitazione o luogo di lavoro, aiuta ad affrontare le soleggiate e spesso soffocanti giornate estive.

Generalmente si trovano in commercio due diversi gruppi di condizionatori, con caratteristiche e funzioni diverse: il condizionatore solo freddo e quelli a pompa di calore. I secondi, quelli a pompa di calore, possono essere utilizzati sia in estate per generare aria fresca, sia in inverno per riscaldare l’aria della stanza. Ma cosa sono e come funzionano i condizionatori solo freddo? La prima sostanziale peculiarità del condizionatore solo freddo è il suo utilizzo soprattutto durante i mesi estivi, proprio per combattere il caldo soffocante di quei giorni. Creato esclusivamente per abbassare la temperatura, al contrario di altre macchine che possono regolare la temperatura della stanza, non consente di alzare la temperatura a seconda delle esigenze dell’utente. Per questo motivo è indicato esclusivamente  per combattere il caldo torrido estivo e i picchi di calore che si registrano solitamente in questa stagione.

Condizionatore solo freddo: caratteristiche

Grazie al telecomando di cui  il condizionatore solo freddo è fornito, si può programmarne  l’accensione o lo spegnimento ed ovviamente la temperatura del macchinario. Inoltre il timer permette di programmarne l’uso e refrigerare l’ambiente nell’ora desiderata.  Proprio per questo motivo i condizionatori solo freddo sono presenti in diversi tipi di ambienti, come le abitazioni private, le strutture pubbliche e i negozi, ma anche le aziende e gli uffici.  Come ogni macchinario, il condizionatore solo freddo ha bisogno di manutenzione periodica sia per il funzionamento che per la pulizia dei filtri dell’aria che, se sporchi, possono diminuire la prestazione del macchinario.

Condizionatore solo freddo: vantaggi

Se può essere usato solo nei mesi estivi dove sono allora i vantaggi nell’acquisto del condizionatore solo freddo? Innanzitutto è bene tener conto che nel nostro Paese questa tipologia di macchinari è di certo la più diffusa poiché consente di affrontare l’afa nel momento in cui si desidera, mentre durante il resto dei mesi dell’anno può essere riposto in cantina o anche disinstallato. Inoltre, con l’utilizzo di materiali da costruzione isolanti, molti edifici riescono oggi a ottenere una buona temperatura interna nei mesi invernali senza l’ausilio di altri macchinari come termosifoni e stufe, ma ben diverso è il modo in cui questi materiali reagiscono al caldo estivo cui, non si sfugge. L’acquisto di un condizionatore solo freddo, utilizzato solamente d’estate, può rivelarsi pertanto una scelta giusta, sia in termini economici, sia per quanto riguarda i consumi energetici.